lunedì 17 settembre 2012

Le novità del quinto conto energia. Cosa cambia rispetto al quarto?

Il Quinto Conto Energia è sicuramente meno generoso del Quarto. Se, infatti, si prende in considerazione un impianto fotovoltaico da 3 kW, installato sul tetto della propria abitazione, entrato in esercizio nel primo semestre del nuovo conto, tabelle alla mano, si avrà diritto a una tariffa omnicomprensiva di 208 euro/MWh e a un premio sull'autoconsumo di 126 euro/MWh. Con il Quarto Conto Energia, invece, i valori sarebbero stati, rispettivamente, di 237 euro per l'omnicomprensiva e 155 euro per l'autoconsumo. Il che significa che, come dicevamo, il Quinto Conto Energia è realmente meno generoso. Ma procediamo con ordine inverso iniziando dalla fine. Il Quinto Conto Energia cesserà di applicarsi dopo 30 giorni solari dal raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l'anno. Anche in questo caso, come appare ovvio, la data al momento non è prevedibile, ma sarà comunicata, al momento opportuno, dall'Aegg. Un altro aspetto che vale la pena di sottolineare è che il Quarto Conto Energia, seppur agonizzante, in un certo senso continuerà a vivere fino alla fine dell'anno. Ma attenzione, non per tutti. Continuerà, infatti, ad applicarsi solo ai grandi impianti iscritti in posizione utile nei registri e per gli impianti realizzati su edifici o aree pubbliche che entreranno in esercizio entro il 31 dicembre del 2012. Detto questo, veniamo alle modalità di accesso agli incentivi. 

Per ciò che attiene i registri, non è vero che tutti gli impianti devono essere inseriti. Sono, infatti, esentati una serie di impianti tra cui quelli con una potenza fino a 50 kW realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell'eternit o dell'amianto; quelli di potenza fino a 12 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 12 kW; quelli integrati con caratteristiche innovative fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 milioni di euro. Non solo. Sono esenti dall'iscrizione al registro anche gli impianti fotovoltaici a concentrazione (anche questi fino al raggiungimento dei 50 milioni di euro complessivi) e gli impianti fotovoltaici realizzati da Amministrazioni pubbliche. Tutti gli altri, invece, per usufruire degli incentivi devono essere iscritti in appositi registri in modo da rientrare nei limiti massimi di costo indicativo cumulato annuo degli incentivi. Tale cumulo è fissato in 140 milioni di euro per il primo registro, 120 milioni di euro per il secondo e 80 milioni per quelli successivi.

Il Quinto Conto Energia, di fatto, è il frutto di due decreti interministeriali approvati, rispettivamente, il 5 e 6 luglio che si applicano anche alle altre fonti rinnovabili, per le quali la data di entrata in vigore è fissata per il primo gennaio 2013. Tornando agli impianti fotovoltaici, come si diceva, il decreto del 5 luglio prevede un innalzamento delle soglie di accesso agli incentivi per tutte le categorie. In ogni caso, rispetto al Quarto Conto Energia sono state mantenute alcune cose: tariffe agevolate per i piccoli impianti, per la rimozione dell'amianto, per gli impianti innovativi e per quelli a concentrazione. Resiste anche la maggiorazione degli incentivi per chi privilegia l'impiego di componenti prodotti in Europa. Nessuna novità, invece, per i beneficiari: possono accedere alle tariffe incentivanti (in qualità di soggetti responsabili), le persone fisiche, le persone giuridiche, condomini di unità immobiliari o di edifici e i soggetti pubblici. 

Anche per la durata degli incentivi, rispetto al passato, non cambia nulla: le tariffe restano in vigore per 20 anni dalla data di entrata in esercizio dell'impianto. Cambia, invece, la sostanza: le tariffe sono omnicomprensive dell'incentivo e della vendita dell'energia. É, poi, prevista una tariffa a parte per l'autoconsumo. Un'altra novità è che l'accesso agli incentivi è alternativo alla possibilità di scambio sul posto: uno esclude l'altro. Rispetto al passato, infine, un'altra novità risiede nel fatto che sono previste spese di istruttoria e spese di gestione da corrispondere al GSE. Nello specifico, si tratta di 3 euro/kW per gli impianti con una potenza inferiore ai 20 kW, e di 2 euro/kW per gli impianti con potenza superiore a 20 kW, a cui va sommato un contributo di 0,05 centesimi di euro per ogni kWh di energia incentivata.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?