domenica 30 dicembre 2012

Etica Solar ha lanciato Etikit, il kit fotovoltaico per uso domestico facile da montare

Si chiama Etikit, il nuovo prodotto ideato dalla Etica Solar SpA, che si abbina all'Energy Manager Leonardo. Il nuovo Conto Energia ha definito un cambiamento di strategia: gli investimenti sui grandi campi fotovoltaici risalgono ad altri tempi e oggi il mercato sta cambiando, prediligendo la strada degli impianti domestici. Per questo motivo Etica Solar propone Etikit, un kit semplice da acquistare, facile da montare con prestazioni paragonabili a quelle dei più diffusi impianti fotovoltaici in circolazione. É stato pensato per soddisfare principalmente le esigenze degli installatori, con il supporto in tutte le fasi d'installazione e uno studio mirato alle esigenze del tecnico professionista, arricchito da tutorial e supporti al montaggio. Etikit racchiude tutta la capacità progettuale di Etica Solar, un'azienda che si definisce "specializzata nelle energie rinnovabili, finanziariamente solida e amministrata da persone con considerevoli esperienze in vari campi, conosciuta nel mondo fotovoltaico come sinonimo di professionalità e solidità finanziaria". Il kit fotovoltaico Etikit è facile da prenotare, con un meccanismo che prevede la consegna del prodotto direttamente al punto vendita, alla sede dell'installatore oppure direttamente a casa del cliente con tutto il necessario per l'installazione. Si tratta di una soluzione per tutti gli installatori che vogliono abbattere ulteriormente i costi e che hanno la capacità di poter installare autonomamente l'impianto fotovoltaico. In quanto prodotto completo è anche una valida soluzione per il rivenditore. Etica Solar punta a sottolineare che "Etikit è una scelta intelligente ma anche etica, che aiuta a sviluppare l'economia del Paese, rendendola competitiva in un settore strategico. In ogni caso, chi sceglie Etikit, si garantisce l'acquisto di un prodotto ad elevato know how ed elevata qualità". Per tutti gli installatori Etikit sono stati previsti servizi dedicati di supporto con assistenti di montaggio, video tutorial e guida agli incentivi. (Info Line: 800.021.771)

giovedì 27 dicembre 2012

We for solar mira a diffondere gli impianti fotovoltaici residenziali offrendo kit preconfezionati

Si chiama We For Solar la nuova iniziativa lanciata da Juwi per diffondere gli impianti fotovoltaici nel mercato residenziale attraverso la vendita online di kit completi e preconfezionati, a partire da una potenza minima di 3 kW. Il servizio è pensato per l'utente finale, che attraverso il portale può ipotizzare una configurazione d'impianto, scegliere tra varie formule, tra cui quella chiavi in mano con installazione incorporata e acquistare online. Per l'installatore l'interesse è di far parte della rete di professionisti accreditati chiamati poi a realizzare gli impianti. La formula prevede quindi una serie di vantaggi, che Juwi sintetizza in alcuni punti: sono i clienti che chiamano gli installatori e non gli installatori a cercarli; l'acquisto dei moduli viene fatto direttamente dal cliente senza costringere l'installatore a esporsi finanziariamente; il pagamento online immediato garantisce flussi di cassa più rapidi. Altri aspetti riguardano il feedback dei clienti, che vengono invitati a indicare sul sito dell'iniziativa il loro livello di soddisfazione. Il sito dà, inoltre, visibilità diretta agli installatori, mentre è previsto anche un servizio di formazione tecnica e di supporto. Per lanciare l'iniziativa Juwi ha avviato una selezione di installatori in tutta Italia.

mercoledì 26 dicembre 2012

Conergy rinnova la gamma di moduli fotovoltaici

Novità in casa Conergy. Il Gruppo tedesco, con sede italiana a Vicenza, rinnova la sua gamma più importante di moduli fotovoltaici, Conergy PowerPlus, con l'obiettivo di aumentare qualità ed efficienza. L'adeguamento dei moduli riguarda in particolare l'adattamento della cornice e il cambiamento della junction box. La cornice viene leggermente modificata, mentre il lato posteriore del modulo diventa più piccolo per favorire la riduzione del peso - circa 1 kg in meno per modulo - e per aumentare la flessibilità di montaggio e fissaggio sul sito di installazione o sul tetto. Nonostante la cura dimagrante rimangono invariati i requisiti di robustezza: i PowerPlus possono infatti resistere fino a 6.000 Pascal di pressione. É stata sostituita la junction box, prodotta dalla casa svizzera Huber + Suhner. Alla HA3 è subentrata la RH3, più compatta ed efficiente, adatta alle condizioni climatiche più rigide, interamente sigillata per evitare infiltrazioni di acqua o di polvere nella parte centrale del modulo fotovoltaico e provvista, inoltre, di un sistema di ventilazione sul lato posteriore per ottenere prestazioni eccellenti. Tale rinnovamento avviene in due step, il primo coinvolge la cornice, la cui produzione è partita alla fine di luglio, il secondo e più visibile cambio della junction box è partito con la produzione a settembre. Da Conergy fanno sapere che le modifiche apportate ai moduli sono solo delle piccole migliorie che fanno parte del naturale processo tecnico nella produzione dei moduli. Un adeguamento che non va a intaccare la qualità e l'efficienza dei moduli PowerPlus, che sono e rimangono il prodotto principale in portafoglio.

lunedì 24 dicembre 2012

La linea vita di HB Evoflex garantisce la sicurezza degli installatori fotovoltaici

Le linee vita sono un obbligo ormai su tutti i tetti e devono garantire la sicurezza massima di chiunque salga sulle coperture per motivi di lavoro o manutenzione. Tra le figure professionali più interessate all'uso di questi strumenti ci sono anche, ovviamente, gli installatori fotovoltaici. Sono ancora tanti i tetti non attrezzati con linee vita, quindi non è da escludere che l'installatore chiamato a realizzare un impianto fotovoltaico si trovi anche nella condizione di mettere in sicurezza il tetto. Sono già numerosi i casi di imprese di installazione fotovoltaica che si sono attrezzate per installare linee vita e, un prodotto interessante, da questo punto di vista, è la nuova soluzione HB-Evoflex messa a punto da HB Security, società con sede a Cortazza, in provincia di Bolzano. Si tratta di una linea vita facilmente sostituibile senza la necessità di cambiare l'intero sistema, dotata di un sistema anticaduta deformabile in cui la base resta saldamente ancorata alla copertura e, in caso di utilizzo, basta soltanto rimuovere e reinstallare i componenti del sistema in-out, con un intervento sul pacchetto di copertura davvero minimo. Secondo il produttore, HB-Evoflex mantiene la totale sicurezza in caso di caduta dall'alto e garantisce la comodità di utilizzo per l'operatore, che durante la manutenzione può muoversi agevolmente lungo l'area di lavoro. Il sistema in-out di cui è provvista questa linea vita è in grado, piegandosi e accompagnando la caduta dell'operatore, di ridurre l'energia in caso di scivolamento o perdita di equilibrio, evitandogli così strattoni e colpi bruschi. Un altro vantaggio è quello estetico, perché la linea vita ha un impatto visivo minimo, grazie all'adozione di pali in acciaio con un'altezza minima di 40 centimetri. Il sistema è stato studiato per installazioni che debbano assicurare il mantenimento di uno stile architettonico e progettuale definito, quindi anche per edifici di elevato prestigio o valore storico. HB-Evoflex è garantita per l'utilizzo contemporaneo di massimo 4 operatori ed è certificata UNI EN 795 in classe C. Il passo massimo tra due pali è di 15 metri. Per distanze più lunghe andranno quindi previsti sostegni intermedi, fino a uno sviluppo massimo di 100 metri.

martedì 18 dicembre 2012

La porta con riscaldamento a piastrelle di maiolica

Le mille applicazioni delle energie rinnovabili ci portano a parlare di un'innovazione assai curiosa ma sicuramente utile. Dopo due anni di ricerche è nata una porta per interni in legno con riscaldamento integrato a piastrelle di maiolica, inserite direttamente nella struttura della porta stessa. Per il momento, questo modello di ultima generazione è stato concepito per il funzionamento con corrente elettrica ed è particolarmente indicato per l'impiego in case a basso consumo energetico, dotate di impianto fotovoltaico o pannelli solari. É, invece, in fase di sviluppo una variante ancora più evoluta con funzionameto ad acqua calda e acqua fredda per il raffreddamento, già parte integrante del brevetto. Il calore è disponibile nell'arco di 20 minuti, e utilizzabile per 2/3 ore (600 W è la capacità riscaldante) e, visto che la temperatura in superficie non supera i 55° non vi è nessun rischio di ustioni.

lunedì 17 dicembre 2012

Chi gestisce i proventi dell'impianto fotovoltaico condominiale?

La realizzazione di un impianto fotovoltaico nelle parti comuni di un edificio va sicuramente considerata rientrante fra le innovazioni disciplinate dall'articolo 1120 del codice civile poiché non vi è dubbio che tale impianto può essere considerato come diretto al miglioramento o all'uso più comodo o al maggior rendimento delle cose comuni. Ciò detto si dovrà, quindi, verificare innanzitutto che l'installazione non comporti pregiudizio per la stabilità o la sicurezza del fabbricato, che non ne alteri il decoro architettonico o che renda talune parti comuni dell'edificio inservibili all'uso o al godimento anche di un solo condomino poiché in tali casi sarà vietata. Fatte le verifiche del caso, l'installazione potrà essere autorizzata dall'assemblea che delibererà con la maggioranza prevista dall'articolo 1136 del codice civile, ovvero con un numero di voti che rappresenti la maggioranza dei partecipanti al condominio e i due terzi del valore dell'edificio. Per quanto concerne i condomini dissenzienti, si fa riferimento a quanto previsto dall'articolo 1121 del codice civile, il quale si occupa delle innovazioni che possono considerarsi gravose economicamente o voluttuarie, e precisa che, in questi casi, i condomini che non intendono trarne vantaggio sono esonerati da qualsiasi contributo nella spesa sempreché l'innovazione sia suscettibile di uso separato (si pensi al caso dell'ascensore); nel caso in cui, invece, come per l'impianto fotovoltaico, l'utilizzazione separata non è possibile, l'innovazione non è consentita, salvo che la maggioranza dei condomini che l'ha deliberata o accettata intenda sopportarne integralmente la spesa. Per quanto riguarda le altre due questioni, inerenti da un lato il soggetto che gestisce l'impianto e dall'altro l'inquadramento fiscale della questione, si tratta di due aspetti che vanno trattati congiuntamente, anche sulla scorta di quanto chiarito dall'Agenzia delle Entrate nella risoluzione numero 84/E del 10 agosto scorso. In tale risoluzione si precisa che, qualora il condominio si limiti ad installare un impianto di potenza fino a 20 kW destinato prevalentemente all'autoconsumo, non si può ritenere che esso svolga un'attività di tipo commerciale abituale in relazione all'eventuale energia prodotta in eccesso rispetto al proprio fabbisogno e immessa in rete mediante il servizio di scambio sul posto. In tal caso gli eventuali proventi derivanti dall'energia in eccesso dovranno semplicemente essere attribuiti ai singoli condomini in proporzione ai millesimi e verranno tassati in capo ai condomini stessi, come redditi diversi ai sensi di quanto previsto dall'articolo 67, comma 1, lettera i) del TUIR. Diverso è, invece, il caso in cui il condominio realizzi un impianto di potenza superiore ai 20 kW, oppure anche al di sotto di tale soglia, ma ceda tutta o la maggior parte dell'energia prodotta: in tal caso, si configura l'ipotesi dell'attività commerciale abituale e sorgono due problemi diversi, l'uno inerente al soggetto destinato a gestire tale attività commerciale, l'altro relativo alla tassazione di tale attività. Così per come lo configura il codice civile, il condominio è un semplice ente di gestione della cosa comune, nell'interesse dei condomini, non è un soggetto tipicamente deputato allo svolgimento di un'attività commerciale. Nel caso in cui, invece, i condomini intraprendano un'attività di tipo commerciale, si deve ritenere che essi, in realtà costituiscono un'attività di fatto, alla quale dovrà quindi essere imputato il reddito dell'impresa svolta. Naturalmente da tale società di fatto dovranno ritenersi esclusi i condomini che non hanno deliberato a favore dello svolgimento dell'attività commerciale, che nel caso di specie è la realizzazione dell'impianto fotovoltaico e la relativa vendita dell'energia prodotta. Dal punto di vista fiscale, la società di fatto che svolge attività commerciale va equiparata alla società in nome collettivo (articolo 5, comma 3, lettera b del TUIR) e come tale dovrà emettere regolare dichiarazione dei redditi, sulla base della quale pagherà le relative tasse. Inoltre, tale società è soggetto passivo anche ai fini dell'Iva ed è pertanto obbligata alla tenuta dei relativi registri, ad effettuare la dichiarazione Iva, nonché a fatturare al GSE l'energia immessa in rete.

venerdì 14 dicembre 2012

Un edificio quando può essere definito carbon neutral?

In generale, gli edifici considerati carbon neutral (o carbon zero) sono quelli in cui, su base annuale, le emissioni di gas serra sono compensate dalla produzione di energia da fonti rinnovabili, sul posto o tramite impianti remoti, in quantità tale da equilibrare il bilancio delle emissioni. Si tratta di un principio simile a quello del consumo "quasi zero" previsto dalle normative europee in materia di efficienza energetica, come obiettivo da raggiungere entro il 2020 in caso di nuove costruzioni o di radicali ristrutturazioni. Il concetto del carbon neutral, invece, è ancora più radicale. Nel bilancio, infatti, entra anche la somma delle quantità di energia incorporate nei materiali da costruzione durante l'intero loro ciclo di vita, anch'esse annualizzate per rendere omogenei i valori. Al termine della vita utile dell'edificio, pertanto, il suo bilancio di emissioni inquinanti sarà pari a zero. Un meraviglioso esempio di edificio carbon zero è rappresentato dal "Pixel Building" di Melbourne, in Australia che è stato progettato e costruito per svolgere la propria funzione senza dare il minimo contributo al riscaldamento globale. I sistemi energetici attivi comprendono turbine eoliche e moduli fotovoltaici fissi e a inseguimento solare; gli impianti termoidraulici sono composti da: pompe di calore ad assorbimento con superfici radianti più ventilazione con recupero del calore; raccolta, depurazione e potabilizzazione dell'acqua piovana.

domenica 9 dicembre 2012

I Paesi senza elettricità vedranno la luce grazie a Tob

Portare energia nei luoghi non allacciati alla rete elettrica. Sono molti, in tal senso, i progetti che cercano di raggiungere questo obiettivo: un primo risultato è arrivato da Enel, che ha da poco presentato il prototipo Tob. La struttura, pensata per essere montata facilmente, ha 5,4 kW di pannelli fotovoltaici a film sottile e una batteria che accumula energia e assicura un'autonomia di quattro ore in assenza di sole. É una soluzione semplice e di basso costo che apre prospettive importanti nella diffusione dell'elettricità nelle aree più remote del mondo. Il progetto rientra nel programma "Enabling Electricity", ideato dall'azienda per fornire energia elettrica a comunità isolate, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. La struttura stessa di Tob, infatti, è flessibile e consente di essere montata nei contesti più svariati, dalle scuole agli ambulatori, passando per rifugi montani o resort turistici.

Countries without electricity will come to light thanks to Tob

Bring energy in places that are not connected to the mains. There are many in this regard, projects that seek to achieve this goal: a first result came from Enel, who recently presented the prototype Tob. The structure, designed to be easily assembled, has 5.4 kW of photovoltaic thin film and a battery that stores energy and provides a range of four hours in the absence of sun. It is a simple and low cost which opens important perspectives in the expansion of electricity in remote areas of the world. The project is part of the program "Enabling Electricity", created by the company to provide electricity to isolated communities, particularly in developing countries. The very structure of Tob, in fact, is flexible and can be mounted in many different contexts, from schools to clinics, through mountain lodges or tourist resorts.

martedì 4 dicembre 2012

Le rinnovabili elettriche godranno di maggiori vantaggi grazie alla tariffa omnicomprensiva

Dal primo gennaio 2013 i nuovi impianti non fotovoltaici, quindi parliamo dei nuovi impianti eolici, a biomassa, biogas e affini, potranno godere di incentivi che manderanno sostanzialmente in pensione il sistema dei certificati verdi. Vediamo di che si tratta.

Com'è noto, con due decreti ministeriali datati 6 luglio 2012 il Governo è intervenuto con misure piuttosto pesanti e significative nel settore delle energie rinnovabili. Il primo dei due decreti è dedicato al Quinto Conto Energia, in vigore dallo scorso 27 agosto basato sul meccanismo che prevede, una volta superato da 30 giorni il tetto di spesa di 6,7 miliardi, che i nuovi impianti fotovoltaici non abbiano diritto ad alcun incentivo ed il sistema incentivante si estingua. La forte crescita del fotovoltaico, infatti, ha ispirato al legislatore l'idea che il comparto sia ormai in grado di camminare sulle proprie gambe e che quindi gli incentivi possano ed anzi debbano essere diminuiti, anche per evitare che si gonfi una bolla speculativa. Ampi spazi di crescita, invece, sono ancora riconosciuti alle fonti rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico: eolico, biogas, biomasse, ecc. A tali ulteriori fonti alternative il Governo ha dedicato il secondo dei decreti del 6 luglio scorso, nel quale, in effetti, l'atteggiamento è stato molto più morbido che per il fotovoltaico, in particolar modo per gli impianti più piccoli. Tale decreto istituisce anche per tali fonti rinnovabili il meccanismo della tariffa incentivante omnicomprensiva, che quindi andrà progressivamente a sostituire l'attuale sistema basato sui certificati verdi: la transizione da un sistema all'altro comincia a far data dal primo gennaio 2013, data a partire dalla quale i nuovi impianti entreranno ufficialmente nel nuovo regime, mentre gli impianti ancora in fase di completamento godranno di un regime transitorio sino al 30 giugno 2013.

Nella struttura del nuovo sistema incentivante, in base a quanto stabilito dall'articolo 4 del decreto, sono tre le modalità per accedere alla tariffa omnicomprensiva e si distinguono per tipologia di energia rinnovabile e per potenza:

  • accedono direttamente all'incentivo (articolo 4 comma 3) gli impianti eolici e alimentati dalla fonte oceanica di potenza fino a 60 kW, gli impianti idroelettrici di potenza nominale fino a 50 kW (soglia elevata a 250 kW per impianti con alcune caratteristiche definite nello specifico sempre nell'articolo 4 comma 3, punti i, ii, iii), gli impianti alimentati a biomassa (prodotti di origine biologica e sottoprodotti di origine biologica), di potenza fino a 200 kW e gli impianti alimentati a biogas di potenza fino a 100 kW;
  • per gli impianti, quale che sia la tipologia di fonte rinnovabile, con potenza al di sopra dei 5 MW (fatta eccezione per l'idroelettrico per cui è stato fissato un valore di 10 MW e il geotermoelettrico con 20 MW) è previsto un meccanismo di accesso alla tariffa incentivante mediante una procedura competitiva di asta al ribasso, nell'ambito del quale la graduatoria di accesso è formata in base al criterio della maggiore riduzione percentuale offerta;
  • per tutti gli altri impianti, che non accedono direttamente alla tariffa, né partecipano al sistema delle aste è previsto che possano accedere alla tariffa incentivante solo previa iscrizione in appositi registri e sempre che nell'ambito dei registri si collochino in posizione tale da rientrare in limiti specifici di potenza, fissati dall'articolo 9 comma 4. 
Il decreto stesso, nella Tabella 1 inserita nell'Allegato 1, prevede i vari coefficienti per il calcolo della tariffa incentivante valida per il 2013, mentre per gli impianti che entreranno in esercizio negli anni successivi, il valore delle tariffe incentivanti base indicate nella tabella va diminuito del 2% per anno. É previsto poi un contributo fisso per le spese di istruttoria dovuto da tutti i soggetti che richiedono l'accesso alla tariffa incentivante, pari alla somma di una quota fissa, stabilita in 100 euro, più una quota variabile da calcolare in base alla potenza dell'impianto.

Trattati particolarmente bene dal decreto soprattutto due settori: quello dell'energia prodotta mediante biomasse e biogas e quello del solare termodinamico. Per quanto riguarda il primo dei due settori si segnala che tra i principali criteri di priorità utilizzati per stilare le graduatorie di accesso alla tariffa è previsto che al primo posto si posizionano gli impianti di proprietà di aziende agricole, singole e associate, alimentate da biomasse e biogas con matrici costituite da prodotti e sottoprodotti, con potenza non superiore ai 600 kW. Per quanto concerne, invece, il solare termodinamico, l'articolo 28 del decreto è stato accolto molto positivamente dagli operatori del settore poiché prevede livelli di incentivazione ritenuti idonei a realizzare impianti e a consolidare la filiera industriale già esistente, inoltre istituisce la possibilità di modulare la necessità di accumulo termico in base alla taglia dell'impianto, riconosce la massima tariffa applicabile nelle installazioni ibridizzate con altre fonti rinnovabili, incrementa il tetto di superficie captante a 2,5 milioni di mq (oltre 250 MW), infine porta a 24 mesi il periodo per la realizzazione degli impianti dalla data nella quale verrà raggiunto il limite di superficie captante cumulativa.

sabato 1 dicembre 2012

Per le opere energetiche l'errore nel bonifico è rimediabile solo con la sostituzione

Non è bonariamente sanabile l'errore compiuto sul bonifico per il pagamento delle prestazioni che darebbero diritto alla detrazione per la ristrutturazione edilizia e per le opere energetiche (detrazione del 36% e del 55%). Dal 2010 le banche e le Poste italiane operano una ritenuta del 4% a titolo di acconto, nei confronti delle imprese destinatarie dei bonifici in commento. La mancata indicazione che si tratta di un bonifico a pagamento di tali interventi, o l'omessa indicazione del codice fiscale e della partita Iva dell'impresa stessa, quindi, non consente la trattenuta fiscale. Da qui l'unica possibilità per il contribuente di essere legittimato alla detrazione è quella di farsi restituire dall'imprenditore i soldi già versati, ed effettuare un nuovo bonifico, avendo cura, questa volta, di riportare tutti i dati necessari.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?