giovedì 13 settembre 2012

Il governo incentiva gli impianti minieolici e introduce anche il Registro dei piccoli impianti

Di certo il minieolico va ancora spinto: non sono tantissimi, infatti, gli impianti già installati (erano appena 300 circa alla fine del 2011) e dunque, ancora una volta, il meccanismo di incentivazione dovrebbe portare i suoi frutti. Il Decreto Ministeriale del 18 dicembre 2008, infatti, prevede che gli impianti eolici di taglia compresa tra 1 e 200 kW possano usufruire di una tariffa omnicomprensiva pari a 0,30 centesimi di euro per ogni kWh immesso in rete. La durata del periodo di incentivazione è di 15 anni, terminati i quali, il titolare dell'impianto può scegliere tra due alternative: entrare nel mercato libero - e dunque vendere l'energia prodotta direttamente alla Borsa elettrica, o a un operatore elettrico - oppure optare per il "ritiro dedicato". In tal caso, il GSE corrisponderà al produttore un prezzo per ogni kWh ritirato. I prezzi di ritiro vengono aggiornati dall'AEEG con scadenza annuale. Per il 2012, il prezzo fissato per l'eolico è di 0,0783 euro/kWh. Tornando all'erogazione dell'incentivo, vanno fatte alcune precisazioni. Con le ultime novità normative riguardanti il settore delle energie rinnovabili, si è, infatti, stabilito che gli impianti minieolici che superano la potenza di 50 kW, devono concorrere all'attribuzione degli incentivi, attraverso il posizionamento in una graduatoria. In sostanza, anche per il minieolico, dal primo gennaio 2013 verrà introdotto il Registro dei piccoli impianti.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?