lunedì 7 maggio 2012

Le novità del quinto conto energia

Un po' per convinzione, un po' per obbligo, il Governo Tecnico ha dovuto tenere in debita considerazione quello che stava per diventare un tormentone: le bollette aumentano, per colpa delle energie rinnovabili. Dunque il provvedimento consentirà di stabilizzare l'incidenza degli incentivi sulla bolletta elettrica. Ma non soltanto questo: a quanto fanno sapere da Roma, scopo del Governo è programmare una crescita dell'energia rinnovabile più equilibrata che garantirà il superamento degli obiettivi comunitari al 2020 (dal 26% a circa il 35% nel settore elettrico). Il leitmotiv del nuovo provvedimento potrebbe essere così sintetizzato: raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili fissati per il 2020 attraverso una crescita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e vantaggioso per il sistema Paese e che non impatti in maniera negativa sulle bollette dei cittadini e delle imprese. In altri termini, quello su cui il Governo ha voluto puntare, è lo sviluppo ordinato e sostenibile delle energie rinnovabili, allineando gli incentivi ai livelli europei e adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato. Entrando nel dettaglio, si tenga conto fin da ora che verranno favorite le tecnologie con maggior ricaduta sulla filiera economico-produttiva nazionale, e che abbiano un alto contenuto innovativo. Saranno poi introdotti dei meccanismi per evitare distorsioni a livello territoriale e conflitti con altre filiere produttive nazionali (in particolare quella agroalimentare). La data di entrata in vigore del quinto conto energia è incerta poiché legata al superamento della soglia di 6 miliardi di incentivi per il fotovoltaico (si stima possa avvenire tra luglio e ottobre 2012), mentre per i provvedimenti che hanno come oggetto tutto ciò che non è fotovoltaico, occorrerà attendere il primo gennaio 2013. Buone speranze, dunque, dovrebbero esserci per il sistema incentivante rivolto al solare termico. Tra le altre novità, alcune di natura squisitamente burocratica: sarà introdotto un sistema di controllo e governo dei volumi installati e della relativa spesa complessiva, attraverso un meccanismo di aste competitive per i grandi impianti (superiori a 5 MW) e tramite registri di prenotazione per gli impianti di taglia medio-piccola (sono invece esclusi dai registri i micro impianti). Per la cronaca: gli schemi dei decreti ministeriali sono ora all'esame dell'Autorità dell'Energia e della Conferenza Stato-Regioni, ma non c'è nessun motivo che spinga a pensare che potranno cambiare nella forma. Per quanto riguarda la sostanza - e cioè la definizione delle nuove tariffe incentivanti - invece occorrerà aspettare.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?