venerdì 26 agosto 2011

Nel 94% delle città italiane sono installati impianti da fonti rinnovabili

Nel 94% delle città e paesi italiani sono installati impianti da fonti rinnovabili. Ad affermarlo è il Rapporto Legambiente Comuni Rinnovabili 2011. Stando al Rapporto di Legambiente, il contributo energetico delle rinnovabili ai cinsumi elettrici complessivi in Italia tocca ormai il 22%. Chi ci ha visto più lungo ha investito negli ultimi anni per aumentare sensibilmente la quota di rinnovabili sia nell'utenza pubblica sia nella privata, tanto che nell'Olimpo dei comuni virtuosi ne spiccano ben 20 come "100% rinnovabili". Non solo, alcuni di essi ormai producono più energia di quanto serva al consumo pubblico e delle urgenze private, creando un circolo virtuoso che si riflette in denaro risparmiato nelle bollette e risorse da investire in altri settori. A chi, leggendo la classifica, si troverà a obiettare, se non a ironizzare, che i premiati sono tutti piccoli paesi concentrati in regioni generalmente virtuose in tanti settori come Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, dove forse è più facile trovare il giusto mix di acqua, sole, vento e calore geotermico oltre che risorse economiche, si può rispondere che sarebbe una banalizzazione. Certo, rendere totalmente rinnovabile una metropoli non è come farlo con un ameno paesino di montagna, ma in tanti casi un'ottima via di mezzo potrebbe essere raggiunta. Certamente, le buone pratiche in tema di rinnovabili in alcune regioni italiane, primo fra tutte il Trentino Alto Adige, hanno radici più che ventennali e oggi si stanno raccogliendo i frutti di politiche lungimiranti. Guai però a pensare che questi modelli siano riservati ai Comuni alpini. La straordinaria varietà geografica del territorio italiano permette a qualunque latitudine di adattare gli investimenti sulle fonti energetiche alternative a seconda di ciò che la natura offre. Forse, si tratta di farne una questione di apertura mentale e cultura, che si possono in questo modo tradurre in politiche amministrative più favorevoli alle rinnovabili. Non sarà certamente facile aggiungere il primato di Prato allo Stelvio, piccolo centro della Val Venosta premiato lo scorso anno come primo a livello europeo per la politica energetica. Lì convive un mix di sei generi che ha portato al taglio del 40% nelle bollette dei suoi abitanti, molti dei quali soci di una cooperativa di autoproduzione. La notizia è che almeno provare a farlo non è impossibile, magari studiando quello che hanno fatto i primi della classe.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?