lunedì 20 dicembre 2010

Scambio sul posto o immissione in rete? Cosa conviene di più?

Lo scambio sul posto si adatta molto bene ai privati e alle piccole e medie aziende (le spese di adesione ammontano a circa 30 euro), soprattutto quando l'energia elettrica prodotta è inferiore o uguale a quella consumata. In questo caso l'impianto lavora in regime di interscambio con la rete elettrica locale, il che significa che è possibile immettere solo l'energia che non si consuma istantaneamente; l'energia immessa in rete va al GSE, e in cambio si riceve un contributo in conto scambio, mentre l'energia di cui si ha bisogno viene acquistata pagando una normale bolletta. Alla fine dell'anno si effettua un conguaglio, basato sulla differenza tra immissione e prelievi: se il saldo è negativo verrà addebitato in bolletta; se è positivo, il credito di energia resterà valido per sempre. Attenzione dunque: con lo scambio sul posto l'energia in esubero non può essere venduta. Il vantaggio è in credito il bolletta per sempre. Nel caso, invece, dell'immissione in rete, tutta l'energia prodotta è incentivata secondo le tariffe in vigore. L'energia prodotta può essere consumata o immessa nella rete nazionale. L'energia immessa in rete è venduta al Gestore di Rete alla tariffa fissata dall'Acquirente Unico e pertanto non può essere immagazzinata e accreditata in caso di bisogno in un secondo momento.

Credi che possa essere utile introdurre nelle scuole superiori una materia che si chiamerebbe "Educazione al Risparmio Energetico" al fine di informare i ragazzi in merito all'uso consapevole e responsabile anche dell'energia prodotta da fonti rinnovabili?